INFO
Data di nascita: Milano, 1974
Nazionalità: italiana
Specializzazione: Flebologia e Chirurgia Vascolare
FORMAZIONE
- Gabriele Bertoni nasce nel 1974 a Milano. Nella sua città consegue la Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi nel 2001, si specializza in chirurgia vascolare nel 2008 e ottiene il diploma di Dottore di Ricerca nel 2012.
- Nel corso degli studi universitari, di specialità e di dottorato trascorre diversi anni lavorando presso prestigiose istituzioni all’estero, in particolare in Inghilterra, dove approfondisce la propria formazione in vari ambiti, acquisisce la capacità di lavorare in team internazionali con stili differenti e affina la propria sensibilità verso le esigenze dei pazienti.
- Nell’anno accademico 2000-2001 partecipa al progetto ERASMUS presso The Academisch Ziekenhaus di Maastricht, in Olanda.
- Nel 2002-2003 è al John Radcliffe Hospital di Oxford, Gran Bretagna, dove torna dal 2004 al 2006 con ruoli diversi sia nel dipartimento di chirurgia vascolare sia di cardiochirurgia.
- In Italia ha prevalentemente svolto la sua professione su territorio lombardo facendo capo ai seguenti Istituti: Policlinico di San Donato (Milano), Ospedale Civile di Vimercate (Milano), Istituto Auxologico Italiano (Milano, e Verbania), Ospedale L. Sacco (Milano) e Ospedale San Gerardo (Monza).
- Attualmente affianca all’attività privata in Italia la collaborazione con la prestigiosa Whiteley Clinic di Londra per un percorso di ulteriore specializzazione in chirurgia venosa.
PUBBLICAZIONI
Grazie alle molteplici esperienze di ricerca – anche in ambito internazionale – e al conseguimento del dottorato di ricerca, ha scritto decine di testi che spaziano da interventi sulla chirurgia cardiovascolare e toracica a lavori specifici sulle tecniche più all’avanguardia utilizzate in campo flebologico.
CORSI E CONGRESSI
- Ha partecipato a vari corsi e congressi nel campo della dermatologia e venereologia, tra cui corsi avanzati di dermatoscopia, congressi regionali e nazionali, e corsi di formazione specifici su malattie della pelle come l’acne, la psoriasi e le malattie delle unghie e dei capelli.
PROFESSIONALITÀ, CREDIBILITÀ, AFFIDABILITÀ
- Il lavoro in ambito internazionale e le continue collaborazioni a progetti di ricerca mi permettono di essere sempre aggiornato sulle tecnologie e metodologie più innovative.
- Più di 16.000 diagnosi; Più di 3.000 pazienti seguiti con terapia farmacologica; Oltre 1000 interventi chirurgici; 3000 e più terapie sclerosanti eseguite con successo.
- Grande considerazione delle aspettative di ciascun paziente nel rispetto delle caratteristiche e dello stile di vita individuali. Scrupoloso follow up personale.
DIAGNOSTICA
Gli esami diagnostici in ambulatorio sono fondamentali per la prevenzione delle malattie vascolari, che vanno dalle comuni vene varicose alle patologie cardiovascolari, nonché per determinare il trattamento più adeguato per le patologie vascolari, sia arteriose che venose. La diagnosi delle patologie vascolari si basa su metodi non invasivi, tra cui:
- Ecocolordoppler venoso degli arti inferiori (con studio cartografico):
Questa ecografia non invasiva valuta la circolazione sanguigna nei vasi delle gambe, consentendo la valutazione della circolazione venosa sia profonda che superficiale, e la diagnosi di patologie venose come trombosi e reflusso. I risultati vengono rappresentati in una mappa cartografica per guidare la scelta del trattamento più appropriato.
- Ecocolordoppler arterioso degli arti inferiori:
Questo esame si concentra sulle arterie delle gambe per escludere o diagnosticare restringimenti (stenosi), occlusioni o dilatazioni (aneurismi) dei vasi sanguigni. È spesso eseguito su individui con fattori di rischio per l’aterosclerosi e occlusione o dilatazione delle arterie degli arti inferiori, come i fumatori, gli ipertesi o i diabetici. L’esame strumentale è essenziale per determinare la localizzazione precisa del restringimento e pianificare il trattamento adeguato.
- Ecocolordoppler dei tronchi sovra-aortici (TSA):
Questa ecografia non invasiva valuta la morfologia e la funzionalità dei vasi arteriosi nel collo. Il monitoraggio morfologico analizza il diametro dei vasi e lo spessore delle pareti arteriose, mentre il monitoraggio funzionale analizza la direzione e la velocità del flusso sanguigno nei vasi. Questo esame permette di individuare placche (o ateromi) nei vasi sanguigni che portano il sangue al cervello, valutando così il rischio di ictus.
- Ecocolordoppler dell’aorta addominale:
Questo esame non invasivo comprende uno studio morfologico e funzionale dell’aorta addominale. Si valuta il diametro e lo spessore delle pareti (studio morfologico) nonché la velocità e la direzione del flusso sanguigno (studio funzionale) all’interno dell’aorta addominale. È utilizzato per diagnosticare patologie aortiche come dilatazioni (aneurismi) e restringimenti-ostruzioni.
- Ecodopppler della vena cava e delle vene iliache:
Questo esame verifica la presenza o l’assenza di trombosi o compressioni nelle vene dell’addome e della pelvi. È utile per monitorare l’evoluzione di trombosi venosa profonda pregresse o reflusso venoso pelvico.
- Venografia, ecografia intravascolare (IVUS)
Queste sono metodiche diagnostiche invasive eseguite solo in sala operatoria.
TERAPIE
Ad oggi ci sono un numero di tecniche di intervento relativamente poco invasive e considerate molto efficaci.
Dopo la diagnosi della patologia vascolare verrà definita la strategia appropriata ad ogni singolo caso per risolvere definitivamente il problema.
- Abblazione termica mediante laser (EVLA / EVLT™) o radiofrequenza (RFA); abblazione non termica e non tumescente con colla di cianoacrilato (VenaSeal™)
All’intervento chirurgico classico (stripping), ormai obsoleto e cancellato da tutte le linee guida internazionali, si preferiscono metodiche che comportano la chiusura della vena attraverso processi termici che ne deteriorano la parete (radiofrequenza, laser) o che “incollano” la parete stessa (VenaSeal®). Sono procedure che si eseguono in anestesia locale che permettono ai pazienti di tornare a casa lo stesso giorno dell’intervento e riprendere immediatamente le proprie attività quotidiane.
- Flebectomie ambulatoriali
Si tratta dell’asportazione di gavoccioli varicosi così superficiali da non poter essere trattati con altre metodiche. Si pratica attraverso incisioni così piccole che di norma non servono punti di sutura e le cui cicatrici sono impercettibili. È una tecnica di grande utilità, eseguita in anestesia locale anche nello studio (opportunamente attrezzato) del chirurgo e ha un ottimo successo anche sul piano estetico.
- Scleroterapia ecoguidata mediante mousse
Con questo termine si intende la scleroterapia eseguita sotto guida ecografica, cioè visualizzando direttamente sullo schermo la vena da iniettare. È il metodo che consente di trattare con sicurezza venule di calibro più grosso (da 1 a 3 millimetri), non visibili in superficie, ma che risulterebbero troppo piccole per essere asportate per via chirurgica. L’iniezione provoca una reazione infiammatoria controllata nella parete venosa interna. Questa reazione causa l’occlusione e successivamente la chiusura della vena trattata. Questa tecnica prevede di mantenere una compressione elastica con delle apposite calze per un periodo che va da alcuni giorni fino ad alcune settimane.
- Microscleroterapia dei capillari e delle teleangectasie
Con un ago molto sottile viene iniettato nelle vene un liquido sclerosante che provoca la chiusura e successivamente il riassorbimento del vaso da parte del nostro organismo. È una procedura indolore che consente di trattare gli inestetismi causati dale teleangiectasie e dai capillari. Possono essere necessarie diverse sedute di scleroterapia per ciascuna regione; normalmente, un paziente che presenta una situazione mediamente estesa non necessita più di 3-4 sedute.
Dopo una sessione di scleroterapia si può immediatamente tornare alle proprie attività, anche se, per accelerare l’intero processo, possono essere prescritti bendaggi o calze elastiche da indossare per un periodo che va da alcuni giorni fino ad alcune settimane.
I risultati della scleroterapia sono apprezzabili dopo qualche settimana o addirittura qualche mese ed il trattamento, per il comfort del paziente, è sconsigliabile in estate.
- Embolizzazione del varicocele pelvico femminile (PVE)
Attraverso una semplice puntura in anestesia locale, utilizzando le tecniche endovascolari e radiologiche, si rilascia una speciale “spirale o molla” che è in grado di chiudere definitivamente le vene refluenti all’interno della pelvi femminile, causa frequentissima di cicli dolorosi e di varicosità della regione vulvare e dell’interno coscia.
- Trattamento dell’ulcere degli arti inferiori
Dopo la diagnosi, si sceglierà il metodo più opportuno per trattare le ulcere in ogni singolo caso.
I trattamenti per le ulcere vascolari sono:
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- Terapia compressiva e bendaggi funzionali;
- Chirurgia flebologica o scleroterapia;
- Terapia farmacologica, nel caso in cui l’ulcera sia causata da una patologia secondaria.
- Terapia compressiva e bendaggi funzionali
La terapia compressiva è di primaria importanza per le terapie vascolari, essendo d’aiuto nel trattamento delle ulcere venose e di supporto alla scleroterapia e alla chirurgia.
La terapia compressiva utilizza diverse tipologie di bende e tutori di tessuti diversi che esercitano differenti livelli di compressione.